Noi non restiamo sorpresi

A distanza di pochi mesi dalle affermazioni del Presidente del Consiglio relative alla “ingiustizia” perpetrata nei confronti dei pubblici dipendenti per il pluriennale blocco dei rinnovi contrattuali stiamo finalmente per verificare se le doglianze espresse erano più o meno sincere. Purtroppo temiamo che il nostro pessimismo non sarà smentito dai fatti.
Attendiamo di vedere gli atti formali, ma i famosi 900 milioni di euro, tanto citati a sproposito dalla stampa, sono sempre gli stessi che si trascinano dal DEF fino alle sue note di variazione e mai modificati. Importi lordi che si traducono mensilmente in poco più di un ticket mensa!
Insomma, difficile non farsi venire alla memoria i famosi carri armati del ventennio o le mucche di Fanfani! Quindi, se ingiustizia è stata fatta, si continua a farla.
Ridurre i Comparti di contrattazione sembrava fosse pregiudiziale per l’avvio delle trattative. Ma, forse, più una pia speranza per qualcuno di riuscire a guadagnare altro tempo. Anche questo si sta rivelando del tutto inutile.
Sembra chiara intenzione del Governo quella di non voler rinnovare i contratti. E, guarda caso, è anche ripartito il clamore mediatico sui furbetti del cartellino. Strane coincidenze! Ribadiamo quanto già detto con il citato comunicato, con la certezza che non resteremo sorpresi. Pasticci con la riforma della Dirigenza. Pasticci con la presunta riforma della P.A..
Incrementi contrattuali ai dipendenti più “meritevoli” e/o più “poveri”. Facile fare ironia, ma con la confusione che regna si potrebbero creare situazioni assurde come:

  • dipendente meritevole ma non povero niente contratto
  • dipendente povero ma non meritevole niente contratto
  • dipendente meritevole ma non povero, no all’incremento di contratto ma premio di produttività doppio
  • dipendente povero ma ritenuto non meritevole, si toglie il premio di produttività!

Non ci siamo! La FIALP, com’è noto, ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale per rimuovere il blocco della contrattazione nel P.I.. Le affermazioni e la documentazione prodotte dal Governo dimostrano ampiamente che intende ignorare e/o aggirare la sentenza ponendo sul tavolo della trattativa una manciata di spiccioli, oltre a non rimuovere tutti gli ostacoli normativi noti e, anzi, ponendone altri. Arriveranno altre dichiarazioni per spargere papaverina e tranquillizzare, vista anche la vicina del voto referendario. Ma da agosto ad oggi il tempo per dare concretezza alle affermazioni relative alla ingiustizia, ce n’è stato, ma è trascorso inutilmente.
Se non vi saranno positivi sviluppi, la CISAL avvierà forme di protesta per il settore pubblico.
F.to Davide VELARDI -Segretario Generale FIALP CISAL